Essere fluidi nella vita, come fluida è l'acqua

Metafora e filosofia dell' acqua
GIUGNO 13 2020 DI SANDRA CAU
 
 

Esiste una stretta ed importante relazione tra respiro e capacità di essere fluidi nel movimento in acqua come nella vita.

Di nuovo osservare quella che è la qualità principe dell'acqua: la fluidità, mi porta a fare delle riflessioni in direzione di quella che chiamo filosofia dell'acqua.

La parola respirare è sinonimo di essere vivi. Il respiro, che è quel movimento fatto di inspirazione ed espirazione, che avviene attraverso i polmoni, è vita, che inizia con il primo respiro e termina con l’ultimo, nel mezzo c’è tutta la nostra esistenza.

 
 
Esso è strettamente legato a tutti i piani del nostro essere e fluisce in modo totalmente autonomo e inconscio. È, infatti, l'unica funzione vitale involontaria che può essere controllata coscientemente.
 
E poiché il respiro, un processo del tutto naturale, avviene automaticamente e spontaneamente, si bada davvero poco alla sua qualità, così come spesso si bada poco alla qualità del nostro vivere.
 
La consapevolezza fa sempre da padrone!
 
Diciamo che essendo il respiro una funzione che accade in noi in modo del tutto autonomo, passiamo spesso gran parte della nostra vita senza accorgercene. Eccetto che quando ci immergiamo in acqua e soprattutto se siamo dei principianti e abbiamo poca dimestichezza con l'acqua, oppure quando livelli eccessivi di ansia iniziano a disturbare la nostra vita, soprattutto quando sfocciano nel panico.
 

Non a caso si dice che il respiro é vita!

È non è un caso se dalla sua qualità dipende proprio la qualità del nostro vivere. Esserne consapevoli è molto importante perché ci da la misura della nostra energia vitale e di come stiamo.

 

Oserei dire ancora di più: dal modo in cui respiriamo è possibile comprendere il modo in cui viviamo.

 

Pensate che dal modo in cui respiriamo dipende anche il modo in cui galleggiamo in acqua.

 

Sarebbe a dire che l'acqua fa da specchio al nostro modo di vivere e soprattutto alle problematiche d'ordine fisico ed emozionale che sono registrate nel nostro corpo. E quindi, rivela la qualità della vita che conduciamo e quanta capacità abbiamo di fluire in essa.

 

Per esempio, un mal di schiena cronico viene facilmente rivelato dall'acqua, in quanto le tensioni muscolari creano un'assimetria tra la parte destra e sinistra del corpo, che inevitabilmente condiziona il suo galleggiamento e lo scivolamento in acqua e il modo in cui ci si muove in essa di conseguenza.

 

Un forte stress ci fa respirare poco e male, rende teso il nostro corpo e i nostri muscoli. Più tensione c'è in un corpo e più è faticoso nuotare.

I movimenti ad occhi esperti appaiono poco fluidi.

 
 

L'importanza della respirazione, del come respiriamo, della qualità del nostro respiro non deve mai esser sottovalutata.

Il respiro è infatti strettamente connesso con la vita.

 

Attraverso il respiro il nostro corpo assorbe ossigeno necessario ad alimentare le energie di cui abbiamo bisogno per vivere, che alimenta ogni cellula del nostro corpo. Per questo respirare male condiziona la nostra salute ad ogni livello.

Quando nasciamo non siamo consci di respirare, lo facciamo spontaneamente e in modo del tutto naturale.

 

Man mano che cresciamo e diventiamo adulti, tuttavia anche la respirazione naturale spesso viene alterata a causa di conflitti emozionali e tensioni muscolari che nel tempo possono cronicizzarsi e che nostro malgrado il corpo rivela ad occhi esperti.

 

In acqua le tensioni muscolari, il modo in cui il corpo si è organizzato per compensare traumi fisici e/o emotivi condiziona il galleggiamento, ma anche il modo in cui respiriamo e il modo in cui ci muoviamo in acqua di conseguenza.

Un corpo tanto è più fluido quanto più è in salute, tanto più la respirazione è fluida.

C'è infatti una stretta relazione tra qualità del respiro, fluidità del movimento e salute.

 

Per questa ragione quando apprendiamo una tecnica, qualsiasi essa sia, prima di tutto è importante verificare il modo in cui respiriamo. Questo fatto è alla base di ogni apprendimento tecnico, che in acqua ha ancora maggiore importanza ed è necessario, in quanto per saper nuotare è necessario tenere il viso in immersione.
 

Tanto più riusciamo a respirare in modo fluido tanto più l'esecuzione di un gesto, anche il più semplice, avviene in modo fluido e facilmente. Per questo nuotare è salutare, in quanto obbliga ad osservare il proprio respiro e a modificarlo seguendo un ritmo necessario alla coordinazione dei movimenti alla respirazione.

 
Quando l'esecuzione di un nuovo movimento diviene naturale, ciò significa che la respirazione è in perfetta sincronia con il movimento.
 

Ogni gesto in acqua è fluido e armonioso quando avviene in sincronia con il respiro. Tanto più siamo fluidi in acqua mentre nuotiamo, tanto più è armonico il nostro respiro e coordinato al movimento.

 
In acqua la respirazione, una volta appresa, viene automatizzata. I nuotatori esperti non pensano più a come praticare una respirazione corretta. Ma per i principianti è d'obbligo fare attenzione a come respirano, per ovvie ragioni, visto che rischiano anche di bere o inalare l'acqua, se sbagliano!
 

Questo fatto comporta il respirare sotto controllo volontario, che ha la speciale funzione di integrare l'intero corpo accordando il suo ritmo in funzione dei movimenti, soprattutto quando viene appreso un nuovo schema motorio.

 
Quando si apprende una tecnica, così anche in acqua, la persona apprende una serie di movimenti separati, nella quale la respirazione gioca un ruolo vitale nel coordinare tutti i movimenti singoli in un intero gesto. Affinché scorrano insieme in sequenza fluida, come un movimento continuo, devono essere eseguiti in un solo respiro. Una volta che un movimento complesso è padroneggiato in questa maniera, esso può essere eseguito a volontà, con facilità e con eleganza, senza il controllo consapevole su ogni piccolo dettaglio.
In questo modo, attraverso lunghe pratiche, si realizza una nuotata fluida.
 

Ma solo nei nuotatori evoluti è possibile osservare quella meravigliosa armonia dei gesti, un eleganza divina, frutto della continuità e fluidità dei movimenti dove la qualità del respiro è principe e rappresenta il filo conduttore tra di loro: corpo, respirazione, gesti, acqua.

 

 

Traslando il concetto nella vita, tanto più il nostro respiro é fluido tanto più siamo capaci di esser fluidi nella nostra vita, esercitando la qualità prima dell'acqua: la fluidità.

 

 

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